Conoscete profondamente il mercato italiano, come sarà secondo lei il pellet del futuro? Quale sarà la caratteristica più importante cui fare attenzione?
“La qualità farà la differenza, intendo la qualità a 360 gradi, dal prodotto al servizio, che passa per la buona conservazione del prodotto e per la qualità del rivenditore, fattori quest’ultimi troppo spesso sottovalutati. E’ per questo che diamo grande importanza sia ai produttori del pellet che alla struttura di distribuzione del pellet. Produttori, rete logistica, Rivenditori, tutto deve essere all’altezza.”
Non abbassare la guardia sulla qualità
Qual è il livello di qualità sul mercato?
“Si può migliorare (Annovati sorride).. E’ fondamentale che si prosegua nella strada già intrapresa di monitoraggio del prodotto e dell’attenzione alla qualità. Troppi prodotti di dubbia provenienza e qualità (intendiamo anche sicurezza per la salute dei consumatori) sono sul mercato e arrivano quotidianamente da luoghi ignoti e soprattutto frutto di produzioni ignote. Come detto, la strada intrapresa è quella giusta, non bisogna abbassare la guardia, anzi, è necessario proseguire con forza e determinazione”.
Il 2014 e il 2015 sono stati difficili per il pellet, complici inverni caldi e incremento dell’Iva al 22%. Di cosa ha bisogno il mercato nel 2016?
“Nonostante le difficoltà che lei ha giustamente sottolineato, abbiamo proseguito il nostro piano di sviluppo. Il mercato del pellet ha bisogno di due cose, a mio avviso, per alzare l’asticella:
1 – Stabilità dei prezzi, perchè l’instabilità toglie credibilità. E mina la qualità del pellet. Troppe “furbetti” abbassano i prezzi in maniera talvolta illogica e paventano elevate qualità in realtà inesistenti (e pericolose).
2 – Filiera corta, e soprattutto filiera di qualità, con produttori più vicini al consumatore e con rivenditori di qualità.”
Non solo Austria
Vuole aggiungere qualcosa?
“Si, una cosa importante. La Francia è terra di ottimi legnami e di grandi professionisti del pellet. Non ha nulla da invidiare all’Austria, così come i pellet francesi non hanno nulla di meno rispetto ai pellet austriaci; anzi in certi casi il blasone supera la qualità stessa. Molti utilizzatori manifestano a noi di Francia Pellet quotidianamente questo pensiero, e vedo che anche su MigliorPellet le recensioni vanno in questa direzione. Siamo convinti di questo e siamo fieri di proporre prodotti come i nostri”.
- 1 2